sabato 21 aprile 2012

Il buio oltre la siepe - The help


Questo trafiletto su "Grazia" di questa settimana mi ha fatto ripensare ad uno dei libri più belli in assoluto che io abbia mai letto: Il buio oltre la siepe


La storia si svolge negli anni trenta, nel profondo sud razzista americano. Scout, una bambina-maschiaccio, orfana di mamma, racconta della propria vita, dei giochi col fratello Jem e l'amico Dill, della paura che hanno di un vicino di casa un po' speciale e, soprattutto, del processo in cui il padre, è l'avvocato difensore di un nero ingiustamente accusato dello stupro di una donna bianca.
In Scout si può intavedere la stessa Harper Lee, nata e cresciuta in un ambiente simile a quello descritto, mentre nell'amico Dill è ravvisabile la figura di Truman Capote, amico di infanzia della scrittrice.
Maycomb, il paese dove si svolgono gli avvenimenti è popolata da cristiani devoti, patrioti difensori dell'Alabama e "gente dabbene"; è un il tipico paesino del profondo sud degli anni '30, dove i bianchi tollerano e perfino incoraggiano la segregazione razziale. In questa atmosfera di razzismo, pregiudizio, perbenismo e ipocrisia, si muove Scout, che con il fratello e l'amico, vive nel costante
 terrore del "buio oltre la siepe",cioè di ciò che è vicino, ma non si conosce perchè non si vede. Le loro paure sono incarnate da Boo Ridley, il mito del quartiere, il fantasma che ogni notte spia le "donne dabbene" dalle finestre e si nutre di gatti e scoiattoli vivi.

Ma Scout e Jem non sono bambini come tanti e soprattutto sono figli di un avvocato la cui ossessione per la libertà, la tolleranza e la verità, finiranno per sconvolgere la calma sonnolenta di Maycomb durante un'estate particolarmente turbolenta: Atticus Finch. 
Scout, in questa estate, impara a crescere, impara a non temere ciò che non conosce e a liberarsi dai pregiudizi. Ci sono un paio di frasi che il padre le rivolge, quando lei lo tempesta di domande, che sono esplicative del carattere di Atticus Finch e che sono l'insegnamento di base del libro:
"volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda”. Perchè quello che conta è:" prima di vivere con gli altri, bisogna ch’io viva con me stesso: la coscienza è l’unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza”.
Da questo libro è stato tratto un bellissimo film in bianco e nero, con un grande Gregory Peck nei panni di Atticus Finch:










 
 

Un altro libro che ho letto recentemente parla dello stesso argomento: the help di  Kathryn Stockett:
 




Questo libro è molto più "lieve" dell'altro, meno drammatico e meno didattico. La storia è raccontata da tre donne di colore che fanno le colf per le signore bianche ed evidenziano la grettezza di queste donne ancora piene di pregiudizi, di boria immotivata e , sì, di cattiveria seppur spesso inconsapevole. Si svolge negli anni sessanta e la situazione ambientale è tale e  quale quella del buio oltre la siepe. Il che vuol dire che l'America si è evoluta molto, molto lentamente. In questa narrazione i protagonisti sentono parlare per la prima volta di Martin Luther King e la presenza de ku klux klan è ancora fortissima.
Un bel libro che ci delinea un mondo che forse noi, in Italia, non abbiamo mai conosciuto.
Anche da questo libro è stato tratto un film, che io non ho visto, ma che mi dicono sia veramente bello.








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