venerdì 18 maggio 2012

forbicicchi e silouettes

Ad un certo punto sono venuti di moda degli schemi per ricamo a punto croce molto difficili, secondo me. Quasi sempre soggetti di montagna, disegni molto pieni, dove è difficile tenere il conto dei punti ed è facile sbagliare, anche se normalmente sono in monocolore.







ho saputo che questo genere di ricami prendeva spunto dai "forbicicchi", così mi sono documentata scoprendo che questo tipo di lavori artigianali ottenuti ritagliando la carta, sono particolari del cantone svizzero di Appenzell, ma sono anche molto in voga in Giappone, col nome di kirigami.
Lavori svizzeri non ne ho visti, ma immagino siano del genere dei ricami: baite, mucche, pastori, abeti.
Gli unici forbicicchi che ho visto dal vero, erano esposti a Bassano, alla mostra di ricamo della mia amica Gabriella. Lei conosce un signore che ne fa di stupendi e se li era fatti prestare per arricchire la sua esposizione:




un lavoro delicatissimo, raffinato e molto preciso, purtroppo
le foto che ho fatto sono decisamente scarse.... e me ne dispiace.

 Per quanto riguarda, il kirigami, invece, ho visto che ne esistono di svariati tipi, perfino tridimensionali. Molti li trovo decisamente brutti: troppo geometrici, sembrano cubi e cubetti accatastati, a volte sono grattacieli di carta, con cubetti al posto delle finestre.Tra questi ultimi uno dei più semplici che ho visto, è questo:


bellissimo, nel suo genere.
 Ho scoperto poi,  che un regalo che ho ricevuto una volta Vanda, fatto con le sue mani, era un kirigami:



che brava!!!!

Il blog di una signora americana ( del Vermont), presenta moltissimi lavori suoi, decisamente belli:



















ci vuole certo una grandissima manualità, pazienza ed abilità nel maneggiare le forbici per ottenere lavori così complicati e delicati!

E per fare biglietti di questo genere?








Sempre curiosando in internet ho visto delle cose davvero speciali, non so da dove le ho rubate:






Mi pare che fra un tipo di lavoro e l'altro ci sia parecchia differenza, però queste immagini le ho trovate tutte sotto la voce kirigami. Forse per capire a fondo dovrei leggere di più e studiare la materia, ma...sono superficiale e non ne ho voglia. Mi basta guardarle, le cose belle!
Mi sono poi ricordata di aver comperato un oggetto, scelto fra tantissimi simili, che ricorda  questo genere di cose. Il mio, però, è in legno leggerissimo:




che sia traforo? appeso al vetro della finestra di cucina, ha un effetto di luce/ombra che mi piace tanto.

Sempre navigando qui e là, poi, ho trovato, sotto la voce silouettes, questa bellissima cenerentola:




sempre di carta. Deliziosa!! Come sarebbe bello avere tante fiabe, illustrate in questo modo! Ma in fondo alla mia mente si agita qualche ricordo che non vuole affiorare del tutto: io ho visto qualcosa del genere....ma non in Italia. Forse in Alsazia o forse a Parigi.....D'ora in poi presterò più attenzione alle vetrine!!
Come silouette, invece, ne ho in casa una che rappresenta Gabriele, a sette anni:


ricordo ancora la velocità con cui la ragazza che l'ha fatto tagliava la carta, tenendo d'occhio il profilo del mio bambino: è uscito davvero somigliante. Quella ragazza era un'artista!

PS. Prima di pubblicare il post ho parlato di questa signora del Vermont col mio amico Maximilian,  vive nello stesso stato . Come sempre puntuale e preciso, mi ha mandato un po' di informazioni. Eccole:
Dunque, questa donna abita a Pomfret,  appena fuori Woodstock, un'oretta e mezza da quì verso sudest. E'  nota specialmente per abiti unici ("arte da vestire") e per cartoline. I suoi forbicicchi sono kirigami, ritagli giapponesi su carta piegata come faccevamo tutti da piccoli.  Complicati ma noiosi. L' America ha una grandissima tradizione di  forbicicchi, splendidi e umoristici, che derivano invece dai  tedeschi. Come credo di averti già detto, la rivoluzione americana    fu combattuta principalmente contro truppe tedesche (Giorgio III era  elettore di Hanover, e suo padre e suo nonno erano già stati re d'  Inghilterra, senza parlare inglese) Adoperarono truppe Hanoveriane  perchè molti inglesi erano in favore della libertà in America, e  quindi il re temeva che truppe inglesi tornassero a casa con idee    republicane. Dopo la vittoria americana, fu concesso alle truppe  tedesche di starsene in America per la medesima ragione, ed ecco  perchè i tedeschi formano il gruppo di maggioranza qui in America.    Le arti tedesche si diffusero in America nel tardo '700, e i  forbicicchi formano tuttora un ramo importantissimo dell' arte folkloristica statunitense. Quelli dal tardo '700 al 1840 hanno  prezzi notevoli. Li chiamiamo ancora "scherenschnitte" e noi collezioniamo quelli moderni quando siamo in Pennsylvania. I  contadini della Pennsylvania sono quasi tutti tedeschi, che noi  chiamiamo olandesi (Dutch), una miscomprensione della parola Deutsch  che fa parte della nostra lingua dal 1780.
    Ora, ho l' impressione che i nostri forbicicchi abbiano un carattere  meno serio di quelli in Germania, che amo attributare all' ebrezza  inaspettata di aver guadagnato la libertà pur essendo stati quelli incaricati di sopprimela. I più belli sono scene casalinghe; vari  cuori e tondini, emblemi dei mennoniti che sono pacifisti, sono i  più comuni e caratteristici; e i più ricercati sono quelli del '700  che proclamano la libertà, di solito rendendo omaggio all' aquila. I più moderni, oltre cuori e tondini, sono quelli per varie feste,  come Halloween. Possono essere bianchi o colorati. Eccotene dieci  esemplari, tutti americani:

















allora forse il ricordo vago che avevo in mente era per qualcosa che ho visto in America, forse a Solvang, una cittadina prettamente turistica, di stile olandese, in California.














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