mercoledì 24 ottobre 2012

e-book

E' di questi giorni la notizia che negli Stati Uniti un'importante testata giornalistica non sarà più in edicola, ma disponibile solo su internet; mi risulta che anche in Italia alcuni quotidiani di tiratura limitata abbiano fatto la stessa scelta per via di costi ormai insostenibili; il Ministro della Pubblica Istruzione ha annunciato che a breve i libri di testo potranno essere consultati  dagli studenti direttamente on line ed è ormai assodato che attraverso la diffusione dei tablets disporremo di biblioteche virtuali con migliaia di libri a disposizione. Insomma l'e-book (che ha un suono simile a quello dello starnuto) è arrivato per cambiare strumenti e abitudini consolidate da secoli.

 



 
A quelli come me che amano sfogliare le pagine del libro, accarezzarne la copertina liscia, sentirne  il caratteristico odore specie quando è nuovo, soppesarne la consistenza, ecc. ecc. ecc., questa evoluzione così marcatamente tecnologica non piace. Eppure, anche se a tortocollo, dobbiamo guardare le cose con obiettività : vi ricordate quando negli anni 50/60 si vendevano le enciclopedia porta a porta ? quando si finiva di pagare le rate era già il momento di acquistare un paio di volumi supplementari di aggiornamento. In una famiglia numerosa come la mia, l'atlante geografico e il dizionario di latino passavano di mano in mano per anni ; ora le carte geografiche rischiano di diventare obsolete nel giro di pochi mesi... la moderna tecnologia, che ci piaccia o no, ci porta notizie e contenuti in tempo reale, un tempo così esasperatamente breve che "ora" è già "prima" e "dopo" è già "ora".




E' tutta una questione di evoluzione che , come noto, progredisce per stadi, e che ci coinvolge comunque, spesso inconsapevolmente.
Negli anni '60, quando i computer venivano utilizzati principalmente nelle grosse aziende ed erano grandi come armadi, io comperavo i classici della letturatura inglese in formato paperback, libri dalla copertina morbida in formato ridotto, che scandalizzavano i cultori delle edizioni con la copertina rigida e rilegatura in morbida pelle. Anch'io, all'epoca, partecipavo inconsapevolmente a quel lungo processo evolutivo che, partito dalle iscrizioni rupestri, ci ha portato passo dopo passo all'e-book, che non rappresenta certo una meta finale; facevo parte della grande schiera di fruitori di "tascabili" o livres de poche, come li chiamavano i francesi, che rappresentavano in quegli anni la modernità.



Scrive Wikipedia :
"Negli anni sessanta i tascabili italiani avevano portato il libro in edicola, con un marketing magari sfacciato, ma in grado di trovare un pubblico nuovo: quello dei quotidiani e delle riviste. In questo senso, i tascabili svolsero un importante ruolo di alfabetizzazione e di diffusione della cultura in una società ancora in gran parte basata sui vari dialetti e in rapida evoluzione. Si trattava sempre di ristampe di titolo di successo, oltre ai classici della letteratura: il lettore perciò sapeva di poter andare sul sicuro, spendendo poco. Il successo del tascabile lo portò inevitabilmente a misurarsi con un'altra fascia di mercato in rapida espansione, quello degli studenti.Negli anni settanta i tascabili entrarono nelle scuole e nelle facoltà, diventando strumenti di studio sempre più raffinati."



Qualche giorno fa, non ricordo dove, ho sentito pronunciare questa battuta : " i sogni nel cassetto fanno la muffa". Non so se si trattava di uno slogan pubblicitario, del titolo di un film o che altro,so per certo però che ho sentito suonare un piccolo campanello d'allarme, forse perchè io nel cassetto di sogni ne tengo molti. Subito è scattato il controllo e indovinate un po' cosa ho trovato? nel cassetto c'era il desiderio di disporre nella mia casa di una parete intera, attrezzata dal pavimento al soffitto di scaffali dove allineare ordinatamente tutti i libri della mia vita , insieme a quelli dei miei figli, regalati, acquistati, letti e magari dimenticati, con una di quelle scalette da biblioteca che scorrono avanti e indietro fino agli scaffali più alti. Secondo voi, su quel sogno, c'era la muffa???

 
 

2 commenti:

  1. ma chi se ne frega della muffa! i sogni sono sogni e a volte è meglio se rimangono tali. Se tutto si avvera la realtà è squallida. Che fai se non sogni più???

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  2. confesso quella scaletta attaccata alla libreria...me la sono sognata anche io!!!

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