giovedì 18 luglio 2013

Storie di regine 2

Entrambe protagoniste sul palcoscenico della storia, le due grandi regine Elisabetta I e Vittoria ebbero in comune un'infanzia poco spensierata , l'enorme responsabilità di un ruolo istituzionale particolarmente oneroso e la longevità dei loro governi, ma nella esperienza di donna, negli affetti privati, le loro vicende raccontano storie completamente diverse.




Alexandrina Victoria del Regno Unito, conosciuta semplicemente come Regina Vittoria, nacque a Londra il 24 maggio 1819.
Suo padre morì di polmonite otto mesi dopo la sua nascita; suo nonno, il re Giorgio III, morì pazzo e cieco meno di una settimana dopo. Lo zio, il principe di Galles, ereditò la corona con il titolo di re Giorgio IV.
Quando la principessa Vittoria di Kent aveva undici anni, Giorgio IV morì senza figli lasciando il trono al fratello, il duca di Clarence e St. Andrews,  che divenne re con il nome di Guglielmo IV, ma poiché anch'egli non aveva figli, Vittoria divenne automaticamente sua erede al trono. 
 
 
 
 

Fu regina del Regno Unito dal 1837 e Imperatrice d'India dal 1876 fino alla sua morte nel 1901.
Il suo regno durò più di 63 anni e viene conosciuto come "epoca vittoriana".
Così come durante il suo regno Elisabetta I aveva posto le basi della potenza militare ed economica dell'Inghilterra in Europa, così il regno di Vittoria fu segnato da una grande espansione dell'Impero Britannico nel mondo,  dalla rivoluzione industriale e dai grandi cambiamenti in campo sociale, economico e tecnologico.
 
 
 
 

La principessa Vittoria incontrò il suo futuro marito, Alberto di Sassonia- Coburgo-Gotha, quando aveva sedici anni. Erano primi cugini e la loro unione non era ben vista a corte, forse Alberto non possedeva una posizione adeguatamente elevata, ma la coppia non si lasciò condizionare  ed ebbero un matrimonio estremamente felice allietato da ben 9 figli.





Nella sua funzione pubblica , la regina fu oggetto di numerosi attentati, spesso ideati da soggetti maldestri o dotati di scarsa sanità mentale, che fortunatamente furono prontamente sventati.
 
Vittoria non aveva un gran phisique du role : era piccola di statura, ghiotta, golosa, mangiava voracemente e troppo; vestiva fuori moda e detestava le novità, non perché fosse contraria al progresso, ma perché non vedeva motivo di abbandonare le cose di cui non aveva ragione di dolersi. Aveva un temperamento collerico e bizzoso e pare che anche il suo grande amore per Alberto non fosse esente da liti piuttosto accese.
Per contro riuscì a procurare al suo Paese prestigio e successi, grazie anche alla presenza di primi ministri che furono il lustro e la fortuna dell'Inghilterra del suo secolo.
Aveva una grande capacità di lavoro e di dedizione al compito a cui era stata chiamata, il senso della grandezza, la fedeltà alle amicizie, la semplicità del tratto e al tempo stesso, l'autorità di imporsi, ma anche la disponibilità ad accettare i consigli delle persone che stimava.
 
 
 

Il principe consorte morì nel 1861, devastando il morale di Vittoria che entrò in uno stato semi-permanente di lutto e di sconforto. Indossò sempre abiti neri per il resto della sua vita. Evitò di apparire in pubblico e raramente mise piede a Londra negli anni che seguirono.
Qualcuno  racconta che dietro il suo aspetto compassato, espressione di un rigido codice morale puritano, ci fosse una donna molto sensuale, capace di vivere in segreto un'ultima storia d'amore con un fedele cameriere al suo servizio.
Forse che sì, forse che no.
Ciò che conta è che Vittoria era una donna di ferro, capace di tenere in pugno le sorti della più grande potenza del secolo, che impose il sigillo dell'Inghilterra con le nozze e le parentele o con l'autorità del comando, su tutta l'Europa.

 












 

I


 















1 commento:

  1. Interessantissimo....adesso avanti con le altre? Caterina di Russia? Cristina di Svezia? Qualche altra regina con le palle???

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