venerdì 21 novembre 2014

Busto Arsizio

Qualche settimana fa siamo stati invitati a pranzo dalla nostra amica Vanda, che abita a Busto Garolfo. Poichè anche Angelo era della partita e poichè lui vive a Busto Arsizio dove, proprio quella domenica si svolgeva il mercatino dell'antiquariato, prima di dedicarci alle delizie della cucina di Vanda, siamo andati da Angelo per curiosare un po' fra le cose vecchie in vendita.
Busto Arsizio è stata una bellissima sorpresa! Mi aspettavo un paesotto rurale privo di attrattive e invece....mi sono trovata in una città elegante, ricca e piena di cultura. Giardini, chiese, monumenti, belle case, negozi che nulla hanno da invidiare a quelli di Milano e persone eleganti a passeggio. Tutto ciò trasmette un senso di benessere, di pace, di vita che scorre serena.
Ecco cosa ne dice Wikipedia:

Busto Arsizio (Büsti Gràndi in dialetto bustocco) è un comune italiano di  81.845 abitanti della provincia di Varese, in Lombardia. È il sesto comune della regione per popolazione.
Secondo l'ISTAT, è il comune più popolato della provincia e supera il capoluogo di alcune centinaia di abitanti.
 I santi patroni sono San Giovanni Battista e San Michele Arcangelo, a cui erano devoti i Longobardi.
L'area era abitata anche in età romana, come dimostrano l'andamento regolare delle vie del centro storico e il ritrovamento di alcuni oggetti di epoca tardo-romana, risalenti probabilmente al periodo che va dal II al IV secolo d.c.. Busto Arsizio è oggi un moderno centro industriale e commerciale, ed è considerata una città economicamente strategica grazie alla sua posizione al centro di un virtuale "quadrilatero" che ha come diagonale l'asse del Sempione e come vertici opposti Novara e Como.
Il nome dialettale locale Büsti Gràndi (Busto Grande) la distingue da Büst Picul (letteralmente Busto Piccola, che indica la città di Busto Garolfo) e da Büsti Cava (ora Buscate/Büscàa).
 Alcuni studi sul dialetto bustocco hanno avanzato l'ipotesi che Busto Arsizio abbia origini liguri.
Fin dal Medioevo, Busto è stata un importantissimo centro tessile e  deve la sua ricchezza  proprio a questo genere di industria che per secoli ha dato da vivere bene ai bustesi.
Nello stemma del comune c'è rappresentata una doppia B sotto cui si trova una fiamma.

Non è chiaro l'evento al quale vada correlata la fiamma: secondo una prima ipotesi agli incendi causati dal principe gallo Belloveso all'antico villaggio, secondo una seconda ipotesi la fiamma sarebbe un riferimento al rogo di cadaveri in seguito ad una battaglia avvenuta nelle campagne circostanti all'abitato, mentre secondo una terza ipotesi la fiamma sarebbe un simbolo dei frequenti incendi a cui il villaggio, composto da case di legno e paglia, era soggetto.
 La lettera "B" con sottostante una fiamma, forse  rappresenta il verbo latino burere che farebbe riferimento "Busto bruciata" ovvero "Busto Arsizio".






























Molto interessante è stata la visita al santuario di Santa Maria, dove purtroppo siamo arrivati durante la celebrazione della messa e quindi, per non disturbare, abbiamo solo potuto guardarci un attimo attorno, senza commentare o chiedere spiegazioni. 






E' una bellissima chiesa, ricca di affreschi e di angeli di legno. Inoltre contiene la statua originale della Madonna dell'aiuto, le cui copie si trovano in diversi punti della città in quanto i bustesi le sono molto devoti:









La tradizione, passata di generazione in generazione, vuole che l’Immagine della Madonna, portata in processione per le vie del borgo durante la terribile peste di San Carlo del 1576, abbia improvvisamente fatto cessare il contagio, alzando la mano destra. In ricordo del miracolo, i fedeli di Busto Arsizio avrebbero fatto scolpire la statua della Madonna con la destra alzata.





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