mercoledì 14 gennaio 2015

I gialli di Elda Lanza

Finalmente, finita l'indigestione dei 35 libri della Mary Higgins Clark, che mi sono piaciuti e mi hanno divertito, sono tornata ad ambienti più nostrani con la lettura dei libri di Elda Lanza, che Mianna mi ha gentilmente passato.

Dell'autrice di questi gialli vi ha già parlato lei, esattamente qui:
http://ilclandimariapia.blogspot.it/2014/09/la-prima-signora-della-tv.html e quindi saprete che razza di donna sia questa signora novantenne con lo spirito di una ventenne.
La sua trilogia dedicata al commissario-avvocato Max Gilardi inizia con Niente lacrime per la signorina Olga:




Quando la signorina Olga, una figura pallida avvolta nella pelliccia nera di astrakan, colletto e polsi di visone, cappellino di feltro verde scuro in testa con veletta, prende in affitto la mansarda di via Worktz 227, Trissera, grigia periferia di Milano, i condomini si limitano a fare qualche speculazione sul suo conto, come del resto fanno con tutti. Ma quando nove anni dopo il suo cadavere viene ritrovato con una fune intorno al collo, allora i vicini cominciano a spettegolare davvero. Quale passato può celarsi dietro l'apparentemente inappuntabile vita di una signorina ottantenne? Le trine, i merletti, i lampadari di cristallo, le sue belle cose di un gusto così raffinato possono veramente nascondere uno spiazzante segreto custodito per anni? Il commissario Gilardi pensa proprio di sì. D'altronde tutti sanno che le persone non sono mai come sembrano, vicini di casa compresi.

E allora toccherà al commissario Max Gilardi, l’affascinante investigatore della squadra omicidi della città, scoprire il mistero della morte dell’anziana condomina seguendo le tracce di un quadro rubato. E sempre lui dovrà per il momento mettere da parte la sua eterna inquietudine e il suo orgoglio tutto partenopeo per cedere, lui tenacemente scapolo, a quarantasette anni suonati, per la prima volta alle lusinghe dell’amore. Un amore travolgente e appassionato che rivoluzionerà in ogni senso tutta la sua vita...

 Le recensioni che ho letto vanno dal "fantastico" all'"orribile", come sempre: non tutti apprezzano le stesse cose... A me il libro è piaciuto molto e anche a Mianna, che me l'ha prestato.
Prima di tutto la trama, abbastanza complicata da coinvolgerti con mille supposizioni, poi i personaggi, che si rivelano ben diversi da come si presentano in un primo tempo e abbastanza ben definiti psicologicamente e poi la scrittura, agile, scorrevole, leggera. Una novità per questo genere: nessuna parolaccia....e non è male, una cosa del genere.
La principale accusa di quelli che non hanno apprezzato il libro è che la parte relativa alla vita privata del commissario e al suo innamoramento è del tutto superflua alla vicenda gialla. Forse....ma un po' di rosa, in mezzo al giallo, a me sta benissimo!
Elda Lanza ha affermato che ”Continuano a convincermi che le mie sono storie con all’interno un giallo, quasi… forse è davvero così” .
A me, questo, piace parecchio!

L'ex commissario Gilardi, ora avvocato Gilardi, torna a Napoli, la sua città natale.







Il matto affogato è uno degli scacchi matti più spettacolari, in cui il Re viene mattato da un solo pezzo avversario pur essendo circondato da pezzi amici: sono proprio questi ultimi infatti a impedire al monarca di sottrarsi al mortale scacco, ostruendo ogni via di fuga. E all'insegna del matto affogato saranno anche i due casi su cui si trova a indagare Max Gilardi, che ha rinunciato alla sua carriera di commissario a Milano per intraprendere quella di avvocato a Napoli. Ed è Napoli la vera protagonista del romanzo. Una Napoli volutamente dimenticata e faticosamente ritrovata, con tutte le sue contraddizioni, ma ricca di ricordi, di umori, di amici. E di un padre amato a stento. Questa città gli sta addosso come un vestito stretto, del quale poco a poco Max Gilardi, attraverso due delitti che lo coinvolgono, saprà liberarsi. Per ritornare a Napoli anche con il cuore, e con gli occhi di un uomo che si misura, senza condiscendenza, con la propria voglia di ricominciare a vivere. 

Quella di Max Gilardi non è una fuga da Milano, dove ha dovuto affrontare il dolore più grande della sua vita, ma è un ritorno alla sua famiglia e alla sua città. Il ritorno non è facile ed è diverso da come lui se l'era raffigurato. La sua idea di diventare un difensore dei deboli dai soprusi dei prepotenti va vista in chiave molto allargata. Max si trova infatti a dover smascherare  i potenti più forti ed organizzati e a dover anche capire come mai, a volte, i più deboli preferiscono sottostare  a questa potenza, piuttosto che ribellarsi. 
La storia è complessa: due delitti abilmente mascherati uno da suicidio e l'altro disgrazia e frettolosamente accettati per tali. Nel frattempo Gilardi, mentre cerca di dipanare matasse ingarbugliate,  deve fare i conti con se stesso, i propri sentimenti e le proprie emozioni. E finalmente arriverà la sua rinascita come uomo.





http://www.salani.it/generi/narrativa_generale/il_venditore_di_cappelli_9788867157846.php



Non c'è tregua per Max Gilardi: viene contattato dalla polizia in merito alla sparizione di Domenico Sarli, cappellaio. Nel suo negozio è stata infatti trovata una busta indirizzata proprio a Gilardi, che però è vuota. Gli investigatori sono alle prese da un paio di settimane anche con il ritrovamento di un cadavere irriconoscibile, e poi c'è un ragazzo, forse innocente, da difendere. Ma ci sono anche due donne, diversissime tra loro, che si contendono un posto nel cuore dell 'affascinante avvocato napoletano, e torbide storie molto in alto che devono venire alla luce. ..
Il terzo libro che Elda Lanza dedica a Max Gilardi rappresenta un lungo tratto di quel viaggio che accompagna l'eroe verso il suo definitivo ritorno: un romanzo sontuoso ed elegante, nel quale il cappello diventa simbolo di saluto, di eccellenza, di cortesia. Ma anche del cilindro dal quale il prestigiatore estrae il coniglio.. . Come sempre Elda Lanza non si limita a raccontare Napoli, ma permette al lettore di viverla, con i suoi colori, odori e abitanti, emozionandolo con una trama serrata e con dei personaggi a cui è impossibile non affezionarsi. Versione letteraria di Jessica Fletcher e Montalbano, osannata dalla critica, la Signora del giallo italiano costruisce un romanzo magistrale, raffinato e brillante, dove il mistero s'intreccia con il quotidiano in un affresco di umanità indimenticabile. 

E pure il terzo libro mi ha appassionato, anche se devo confessare che quando i  personaggi sono parecchi, incomincio a confondermi un po', sebbene  i nomi siano italiani. Le vicende che sottostanno alla trama, poi, mi sono un po' ostiche: non capisco moventi e contromoventi delle organizzazioni  criminali.Tutto piuttosto aggrovigliato: difficile! Sinceramente in questo caso mi appassionava la vicenda rosa, che mi ha lasciato un po' scontenta. La vita è questa, è vero, ma...io la vorrei diversa, almeno nei libri e nei film. So che i sentimenti umani sono pieni di sfumature e sono complessi nella maggior parte dei casi. Qualcosa che può farti felice sotto un punto di vista, ti può rendere triste sotto un altro. Ma nella fiction preferisco la semplicità, anche se meno realistica.
Comunque si vocifera di un quarto libro e, se è vero, spero che Elda Lanza, gli faccia trovare un po' di serenità al suo commissario-avvocato.

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