martedì 31 marzo 2015

Una luce improvvisa





È un pomeriggio d’estate e Trevor Riddell è in viaggio verso Seattle con suo padre. Viaggiano in silenzio: Trevor, quattordicenne, pensa ai genitori che si stanno separando, e gli sembra una cosa impossibile. Suo padre Jones guida, e intanto pensa al proprio fallimento economico, a sua moglie che si è allontanata, e alla grande casa di famiglia, dove ora è diretto con il figlio per un motivo che conosce soltanto lui. Lì, tra le mura di Riddell House, una immensa magione nei boschi, ormai mangiata dall’edera, fatta di mille stanze, sale da ballo e salotti un tempo sempre illuminati, si è svolta la storia dei suoi avi – piena di luci e bagliori, ma anche di ombre e oscurità. Una storia che comincia con il bis-bis nonno Elijah, barone del legname, colpevole di aver sventrato le foreste americane, ai primi del ’900, accumulando una fortuna immensa. E continua con i suoi figli e i figli dei suoi figli, vite splendide o spezzate, avvolte nel mistero del tempo, consumate tra errori, amori sbagliati, sogni troppo grandi. Spetterà al giovane Trevor, nella lunga, magica estate che lo aspetta, gettare luce sui misteri di Riddell House, e aiutare suo padre a riconciliarsi con il passato della sua famiglia, scoprendo che cosa ha avvelenato a poco a poco i suoi membri, per generazioni, come una maledizione.
Garth Stein ci regala una grande saga piena di mistero e bellezza, che racconta il peso invincibile dell’eredità familiare, e indaga sui fantasmi che ognuno si porta dentro.

Mi è piaciuto questo libro? Sinceramente non lo so! Sì e no....L'avevo comprato perchè il primo romanzo di questo autore, L'arte di correre sotto la pioggia, mi era piaciuto moltissimo. Il secondo, Cose da grandi, un po' meno. Questo? La narrazione mi spingeva a continuare, a scoprire i misteri, a vedere cosa succedeva. I fatti, però, mi parevano troppo irreali, troppo fantasiosi, per potermi appassionare davvero.
La maturazione di Trevor attraverso la scoperta dei sentimenti e dei legami avvenuti fra i suoi antenati è ben pilotata; quei sentimenti sono ben sviscerati e approfonditi; il tema del denaro che non è la soluzione a tutti i problemi è ben svolto. Avrei preferito che il tutto accadesse su un piano più di realtà, che di paranormale, tutto lì.
E' un libro comunque piacevole, che può fare buona compagnia per qualche serata.

lunedì 30 marzo 2015

Andar per mare

Ecco che cosa rende l'idea della libertà, secondo me:



































ma non avrei mai il coraggio di salire su una barca a vela....

domenica 29 marzo 2015

Enrico Mauro Pinochi


Enrico Mauro PINOCHI (1900-1965), illustratore
Nasce a Borgo a Mozzano (Lucca).
È presente nella Mostra del libro illustrato di Torino del 1921, ma suoi interventi li ritroviamo già nel Secolo XX (1914). Illustra libri per ragazzi e collabora con diverse riviste. Si occupa di pubblicità (Eliol, 1931) mostrando una grafica che può inserirsi nel filone di Maga. Sue sono anche le strisce di Paperino disegnate in Italia. Negli anni '40 emigra in Argentina, dove lavora per la casa editrice Editorial Abril.
Muore a Buenos Aires nel 1965.