domenica 7 giugno 2015

La luce dopo il tramonto





Tyler è un ragazzo speciale. E non perché è affetto da una rarissima malattia genetica che lo costringe a vivere al buio, quasi sempre nella sua stanza, senza altri contatti con l’esterno che non siano i familiari e Internet. No, Tyler è un ragazzo speciale perché, nonostante tutto ciò, è sicuro che prima o poi troverà il suo posto nel mondo. È lì fuori, da qualche parte, che lo aspetta. Lui deve solo cogliere l’occasione giusta per dimostrare agli altri, in particolare a sua madre, che nella vita se la può cavare anche da solo. Ed è per questo che, quando in un freddo pomeriggio di pioggia, la figlia dei suoi vicini scompare nel nulla, Tyler si mette in testa di risolvere il mistero e, all’insaputa di tutti, la notte inizia a uscire di casa per andare a caccia d’indizi, scoprendo così i piccoli, grandi segreti degli abitanti del quartiere. Ma, a poco a poco, si renderà conto che è proprio la sua famiglia a nascondere i segreti più pericolosi.

Dodici anni fa, la vita di Eve Lattimore è cambiata per sempre. Seduta in un asettico studio medico, con in grembo il figlio di due anni e stringendo la mano del marito per farsi forza, ha ascoltato la diagnosi: per Tyler, anche la minima esposizione alla luce del sole potrebbe essere fatale. Da allora, ogni mattina prima che sia l’alba, Eve si assicura che il figlio finisca la colazione in tempo e ritorni in camera sua, dove le finestre sono schermate con pesanti tende nere. Poi chiude la porta a chiave, per riaprirla solo dopo il tramonto. Proteggere Tyler dalla luce è la missione di Eve. Una missione che lei non abbandonerà nemmeno quando, in un freddo pomeriggio di pioggia, commetterà una leggerezza imperdonabile e dovrà scegliere tra suo figlio e la verità.
Eletto dalla critica americana come uno dei migliori romanzi dell’anno, La luce dopo il tramonto ci coinvolge in una storia profondamente autentica, animata da due personaggi a loro modo straordinari − Tyler, un outsider che vede il mondo da una prospettiva spiazzante e senza ipocrisie, e Eve, una madre che ha rinunciato a tutto per dedicarsi al figlio −, e che solleva degli interrogativi che prima o poi tutti noi ci troviamo ad affrontare. Fino a che punto è giusto spingersi per proteggere le persone che amiamo? Fino a che punto è giusto che le nostre paure condizionino la vita dei nostri figli?

In un primo momento ho avuto paura di aver sbagliato acquisto, un'altra volta: non mi piacciono le storie scritte al presente, però ho insistito, ho letto qualche pagina e il libro, poi,  non l'ho mollato più fino alla fine.
Questa, infatti, non è soltanto la storia di Tyler e della sua malattia, che ha sconvolto la sua famiglia compromettendo i rapporti fra le persone, ma può essere considerato anche un giallo. Il lettore sa che cosa è successo , ma fino alla fine può ritenere di aver sbagliato a giudicare e che le cose siano andate diversamente. Anzi, lo spera proprio, per poter tirare un respiro di sollievo e dividere ancora una volta i "buoni" dai "cattivi", assolvere i primi e condannare gli altri. Ma la vita non è così semplice, il bene e il male s'intrecciano sempre,  la realtà è drammatica e complessa; non ci sono bianco e nero, ma una vasta gamma di grigi.
Il racconto è avvincente e credibile; i fatti narrati potrebbero benissimo essere accaduti e lo studio delle dinamiche interpersonali è approfondito, come i caratteri dei singoli personaggi. Non solo si sviscera la crisi della famiglia dovuta alla malattia incurabile con  la solitudine della madre, che diventa quasi onnipotente per sconfiggere la sorte del ragazzo e quella del padre, che si sente abbandonato dalla moglie e relegato in secondo piano, ma sono approfondite anche le crisi adolescenziali della figlia, il senso di colpa del ragazzo, l'incapacità di comunicazione dentro e fuori della famiglia e poi la bellissima descrizione dell'amicizia e della profonda empatia delle due madri, che dopo tanta sofferenza riescono a comprendersi bene l'una con l'altra. perfino personaggi molto marginali , come i genitori di Eve, sono delineati con precisione psicologica.
Un bel libro, appassionante, ne consiglio vivamente la lettura.


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