mercoledì 3 giugno 2015

Un risvolto di copertina ingannevole





Michelle ha deciso di ricominciare e vuole dare una svolta alla sua vita. Rilevare una libreria con l'amica Anna è il primo passo. Un giorno, mentre è intenta a riordinare gli alti scaffali, all'improvviso dietro uno scatolone colmo di libri spunta un buffo musetto. È Tavish, il cane del vecchio libraio: nessuno può più occuparsi di lui e il negozio è ormai la sua casa. In cerca di un padrone, non ha dubbi e sceglie Michelle. Proprio lei che, dopo il fallimento del suo matrimonio, ha chiuso le porte delle emozioni e ha paura di un nuovo legame. Prendersi cura di un cane è l'ultima cosa di cui ha bisogno ora che l'attività di libraia stenta a decollare. Eppure, dire di no a quei grandi e dolci occhi scuri è impossibile: non c'è altra scelta che tenerlo. Quando il passato torna a bussare alla sua porta, Michelle scopre la forza di questa nuova amicizia. Perché l'uomo che l'ha fatta soffrire ha deciso di tormentarla ancora e lei sta per sprofondare un'altra volta nelle proprie insicurezze. Ma la zampa di Tavish è lì pronta a portarla in salvo. Ormai non è più sola a risanare le ferite del suo cuore. Giorno dopo giorno l'allegria e la vitalità del cagnolino l'aiutano a non arrendersi e a riscoprire una sensazione che non provava da tempo: la felicità. Michelle deve trovare il coraggio di riprendere in mano la sua vita. Ad attenderla dietro l'angolo c'è qualcosa di inaspettato che ha il sapore dell'amore. E solo Tavish conosce la strada...

Perchè il risvolto che ho appena riportato è ingannevole?
 Perchè il libro non è esattamente così come viene proposto. Per prima cosa l'importanza del personaggio Tavish  è molto ridotta: entra in scena dopo la metà del libro e non ha certo la rilevanza che ci si aspetta nello svolgersi delle relazioni umane; è solo la scusa perchè i rapporti fra Michelle e l'avvocato Rory si intensifichino.
 E poi Michelle non è l'unico personaggio importante del racconto, ma la sua storia si svolge in parallelo con quella dell'amica Anna, del marito e le sue figliastre.
Di questa autrice avevo già letto "Il rifugio dei cuori solitari", un altro racconto di persone e cani. Lo stile è lo stesso, il paese in cui si svolgono i fatti è lo stesso e pare un luogo piacevolissimo dove vivere. La vita che viene descritta è molto realistica: si affrontano tematiche spinose ed attuali: la famiglia allargata, le difficoltà degli adolescenti, i problemi che scaturiscono dal divorzio e ricadono sui figli e ancora il pericolo derivante dall'abuso di alcool, la manipolazione psicologica delle persone, il voler riscattarsi dopo un errore, la crisi economica e il dover far quadrare i conti....tutte cose che sperimentiamo quotidianamente. 
Il tono del racconto, però, non è pesante, c'è un sottile humor che alleggerisce l'atmosfera e il finale roseo dà piena soddisfazione a chi, come me, vuole sorridere alla fine di un libro.
Un libro scorrevole e piacevole, che non pretende di essere un capolavoro, ma che fa buona compagnia e, soprattutto, che esprime un grandissimo amore per i libri, che possono essere importanti come un buon amico.
P.S. Il cagnolino simpaticissimo della copertina NON è Tavish, che è uno Scottish Terrier.




1 commento:

  1. ho letto il libro effettivamente il ruolo del cane è marginale alla storia, l'ho comprato pensando di leggere una storia di amore tra la protagonista e il suo cane, invece si finisce di leggere un romanzetto rosa insignificante e patetico degno del peggiore Harmony

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