sabato 5 marzo 2016

Il Castello di Saint Fargeau







La storia del castello di Saint Fargeau è lunga dieci secoli.
Costruito come casino di caccia nel 980 da  Eriberto, vescovo d'Auxerre e fratellastro di Ugo Capeto, appartenne a  famiglie illustri fino al XV secolo trasformandosi progressivamente in una fortezza.

Nel 1453 Antoine de Chabanne fece costruire sulle mura preesistenti l'attuale castello a pianta ottagonale, caratterizzato da ben sei grandi torri.



Nel 1652 Anne-Marie Louise d'Orléans, cugina di Luigi XIV e conosciuta come la Grande Mademoiselle, si insediò nel castello per scontare i cinque anni d'esilio inflittile per aver partecipato alle vicende turbolente  della Fronda.






Anne-Maria Louise d'Orlèans era la figlia maggiore di Monsieur Gastone d'Orléans ( da cui il titolo di grande mademoiselle) e della sua prima moglie Maria di Borbone, duchessa di Montpensier. Alla morte della madre ereditò il suo titolo e un immenso patrimonio, diventando così una delle più grandi ereditiere della storia.
Dopo aver rifiutato le proposte di matrimonio provenienti da molte famiglie regnanti in Europa, si innamorò di un cortigiano che non potè sposare per la diversa appartenenza sociale. Morì così nubile e senza figli, lasciando la sua enorme fortuna al cugino Filippo di Francia.


Durante la sua permanenza al castello di Saint Fargeau, la grande demoiselle incaricò l'architetto Le Vau di intervenire sulle facciate interne trasformandole in uno degli esempi più belli di classicismo francese.







Nel 1713 il castello fu acquistato dalla famiglia del marchese Louis- Michel le Peletier , il politico e rivoluzionario che sostenne la condanna a morte di Luigi XVI e che venne assassinato nel 1793.
Dal 1979 il castello è di proprietà di Michel Guyot che si è fatto carico del suo restauro e lo ha aperto al pubblico. Attraverso iniziative come lo spettacolo di luci e suoni che rievoca la lunga storia del castello e le visite guidate agli interni del castello si raccolgono fondi per completare i lavori di reastauro.

 








   









E' questo il modo più diffuso ormai per mantenere in vita la storia e tanto più ci si ingegna a creare suggestioni quanto più il successo è assicurato.

























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