martedì 6 dicembre 2016

Il superstite




Prima del silenzio. Una notte d'inverno, la strada ghiacciata, neve tutt'intorno, un'auto sbanda, si schianta contro un albero, il guidatore è gravemente ferito. Aveva appuntamento con lo sconosciuto che poche ore prima aveva rapito suo figlio Sven, mentre era fuori casa con il fratello maggiore. Adesso tutto è inutile: l'uomo sa che sta per morire. E sa che anche suo figlio morirà. Dopo il silenzio. Da ventitré anni lo psichiatra Jan Forstner vive con l'angoscia della scomparsa del fratellino. Tutto ciò che gli resta è un registratore che aveva portato con sé la notte in cui erano usciti insieme e dove sono incise le ultime parole di Sven: «Quando torniamo a casa?» E poi il silenzio. E gli incubi che da quella notte non hanno smesso di tormentarlo. La notte in cui il padre è morto in un incidente d'auto. La vita di Jan si riassume tutta in quella notte: ha studiato psichiatria come suo padre, si è specializzato in criminologia e ora è tornato al punto di partenza: alla Waldklinik, la clinica dove lavorava il padre e dove adesso lavorerà anche lui. Vorrebbe ricominciare a vivere, lasciarsi alle spalle l'incubo, ma quando una paziente della clinica si suicida, Jan si trova coinvolto in un'indagine che svelerà un segreto atroce rimasto sepolto per ventitré anni... Un intreccio cupo e misterioso, un thriller inquietante e avvincente: il nuovo romanzo di Wulf Dorn.

Il mio parere? Fuori dal coro...l'ho trovato piuttosto deludente. Thriller psicologico..non mi ha tenuto avvinghiata alle pagine, anche se ero curiosa di vedere come finiva. Tutti gli indizi portavano verso una persona, che, quindi, era da scartare a priori e così ho fatto. Ne rimaneva un'altra soltanto, ma non ne trovavo il movente che, poi, salta fuori alla fine, come da un cappello di prestigiatore. 
Atmosfere da profondo nord: cupe, buio, freddo, suicidi a go go. Troppe morti.Il personaggio principale sfigato che più di così non è possibile. Personaggi appena accennati, qualcuno anche,  che non si capisce che cosa importi per la storia. Non specifico perchè chi vuole leggere il libro non deve avere anticipazioni. 
Insomma, non proprio un brutto libro, ma uno di quelli che si dimenticano in fretta. Peccato!

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