mercoledì 23 maggio 2018

Paper moon

A suo tempo me lo ero perso e per fortuna ieri sera, in casa sola, senza altro a distrarmi, me lo sono vista e goduta dall'inizio alla fine. Un bellissimo film, interpretato magistralmente. Non mi aspettavo un capolavoro del genere e questo mi ha reso ancora più soddisfatta di averlo trovato e visto.




Paper Moon - Luna di carta (Paper Moon) è un film del 1973 diretto e prodotto da Peter Bogdanovich, basato sul romanzo Addie Pray di Joe David Brown.

Girato in bianco e nero dall'operatore Làzlò Kovàcs , ha come protagonisti Ryan  e Tatum O'Neal, padre e figlia nella vita. La giovanissima attrice vinse l'Oscar alla migliore attrice non protagonista ( anche se la vera protagonista del film è proprio lei).


In Kansas negli anni trenta, durante la grande depressione:  Addie è un'orfanella novenne che Moze, dichiarandosi grande amico della madre defunta 




viene praticamente costretto a  prendere con sé, per condurla nel Missouri, a St. Joseph, presso la zia Billie. In realtà il giovane, che vive di espedienti, sfrutta la bimba per ricattare un debitore della defunta estorcendogli 200 dollari. Dell'episodio approfitta la sveglia e astuta Addie, che si affianca a Moze, prima cooperando nel commercio truccato di Bibbie, e in seguito in tutta una serie di affarucci. Quando alla comitiva si aggiunge Trixi, 



artista da baraccone che intende sfruttare Moze, la bimbetta si rinchiude in se stessa, fumando, ascoltando la radio e riflettendo imbronciata sino a che non trova il modo di intrappolare l'arrivista e farla cacciare. 






Di nuovo soli, Addie e Moze tentano un ardito colpo ai danni di un contrabbandiere di alcoolici: incappano così nelle ire dello sceriffo Hardin che li insegue sino a St. Joseph e recupera il bottino non senza impartire una severa lezione al giovanotto.





 Moze infine conduce Addie presso la zia, ma essa immediatamente ritorna a lui, ed egli non ha il coraggio di abbandonare una bimba che ha imparato ad amare e che forse è sua figlia.



Una pellicola in cui la delicatezza dei sentimenti e la tenerezza del rapporto padre-figlia attraversa lo sguardo e l'anima dello spettatore durante tutti i suoi 98 minuti. Sceneggiatura brillante e regia ispirata per un "one child show" (l'eccellente Tatum meritevolissima vincitrice dell'Oscar come miglior attrice non protagonista nel 1973) che non lascia spazio ai luoghi comuni e alla raffigurazione stereotipata dell'infanzia. La piccola Addie è già una donna smaliziata e sicura, che sa quello che vuole, e lo sputa in faccia con il fumo della sigaretta. Ma dietro l'apparente scorza si cela la spontaneità e la fragilità di una preadolescente indifesa come tutte le sue coetanee.




 Peter Bogdanovich lascia trasparire con sapienza e maestria l'aspetto bifronte della personalità della protagonista, regalando allo spettatore uno dei ritratti più autentici e deliziosi della storia del cinema. (https://www.mymovies.it/pubblico/articolo/?id=37343)







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