sabato 5 maggio 2018

Ricamo fotorealista

La mia amica Amelia mi segnala un articolo, preso non so dove e che copio qui. Si tratta di una nuova forma di arte della quale non avevo mai sentito parlare e che trovo decisamente interessante. Da modesta ricamatrice di punto croce e nemmeno su lino, ma solo su aida, non posso che restare esterrefatta, a bocca aperta davanti a tanta bravura. Non so se Cayce ha o avrà dei seguaci in questo tipo di arte; io ne dubito parecchio perchè qui ci vogliono una pazienza, una capacità pittorica e una maestria nel ricamo che immagino difficile poter trovare tutti riuniti in una sola persona.

Ecco l'articolo:
Il ricamo è sostanzialmente un’arte perduta, tutt’al più buona per coprire un cuscino o la seduta di qualche sedia. La pittrice americana Cayce Zavaglia invece, sedici d’anni fa, si è stufata di lavorare con i colori dei tubetti - che reputava potenzialmente tossici - e ha riesumato la tecnica delle nonne, ma con la sensibilità di un'artista dalla preparazione accademica classica.
Ne è uscita una serie di spettacolari ritratti iperrealistici in filo di cotone e filo ritorto di lana su tela: solo di amici e familiari però. L’artista dice infatti di non riuscire a ritrarre persone che non conosca intimamente in quanto la complessità della tecnica la obbliga a considerare anche la complessità interna dei suoi soggetti. Illuminanti - e quasi allarmanti, per l’evidente fatica del metodo impiegato - le immagini in dettaglio consultabili qui.
Ms. Zavaglia trova che il retro dei suoi ritratti, con il caos dei fili e nodi pendenti - così in contrasto con l’ordine del verso “giusto” - sia un’interessante rappresentazione “psicologica" del conflitto tra il volto pubblico dei soggetti e quelle interazioni interiori che generano l'esternalità mostrata al mondo.
Bello il video qui, anche per il particolare ambiente in cui vive e lavora l’artista.

Prego di notare i particolari. Questi ricami sembrano fotografie!






































Alcuni "retro":









Cayce Zavaglia è un’artista americana nata nel 1971 a Valparaiso (Indiana) che, dopo un avvio di carriera come pittrice, nei primi anni del 2000 inizia a dedicarsi al ricamo realizzando portrait raffiguranti amici, familiari e colleghi.

Tele interamente cucite a mano con cotone, seta e lana, il cui effetto finale rassomiglia da vicino all’iperealismo pittorico di personaggi come Chuck Close o la giovanissima Erica Elan Ciganek.
Un corpus di opere che trova la sua fisionomia definitiva quando alcuni anni fa, girando uno dei suoi ricami, “scopre” i filamenti del retro e con essi un nuovo percorso della sua carriera: rappresentare sia il verso che il retro di un lavoro, il primo attraverso il ricamo, il secondo attraverso la pittura.
Due opere per un unico filo conduttore che oggi rappresenta l’obiettivo primario della sua produzione artistica.

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